venerdì 25 novembre 2011

L'associazione LaLibellula,
in occasione della giornata mondiale contro la violenza alle donne
presenta il film
Martedì 29 novembre ore 16.45
presso il Centro Servizi Culturali di Sulmona

lunedì 21 marzo 2011

Al Bar con la Libellula
"Prendiamoci cura di..."
4 incontri per grandi e bambini


31 Marzo
"Timo T'amo: come prendersi cura della cura" con Anna Lisa Cantelmi (Erborista)

7 Aprile
"Artigianalmente" al telaio con Stefano Coco
Ospiti speciali: Luana Del Monte (Arteterapeuta) e Maria Bernardo (Pittrice)

14 Aprile
"Leggiamo con i piccoli per diventare grandi" con Italia Gualtieri (responsabile biblioteca APC di Sulmona) e con Simona Pavesi (esperta in lettura, illustrazione ed editoria per ragazzi)

21 Aprile
"L'alimentazione consapevole" con Renata Cora (Nutrizionista)

In tutti gli eventi
"Spazio Bimbi" con la cura di Alessandro Lucci


NuovoCinema Pacifico
Area Bar ore 17:30

INGRESSO GRATUITO

Per informazioni: Associazione La Libellula
tel. 337.1678707
htta://associazionelalibellula.blogspot.com

domenica 27 febbraio 2011

"...l'istruzione, ripeto, l'istruzione è la chiave per cambiare
la faccia a questo paese" (Maria Bashir)

HERAT - Quando gli imputati si trovano faccia a faccia con lei, molti di loro quasi non ci credono. Qualcuno strabuzza gli occhi e resta impietrito. Qualcun altro non riesce a contenersi e protestata a viva voce. C'è chi perfino, dopo la sentenza, in lacrime, chiede al giudice perché una donna debba decidere il suo destino. Una donna procuratore! Ancora oggi agli occhi di molti afghani è un fatto inaccettabile.
Chi è Maria Bashir? E' la prima e unica donna procuratore generale di tutto l'Afghanistan e per diventarlo ha combattuto per tutta la vita. Voleva essere magistrato già dai tempi del liceo («ero la prima della classe, volevo sapere tutto»). Terminati gli studi in legge entrò nell'ufficio di inchieste criminali della procura di Herat, la seconda città del paese. Per poco tempo. Nel 1996 l'Afghanistan cadde nelle mani dei talebani. «Appena arrivati ci fecero indossare il burqa. Andammo in ufficio ma era chiuso». Nessuna donna poteva lavorare, figurarsi lei, così impegnata anche nella difesa dei diritti delle donne. Eppure riuscì ad organizzare segretamente una scuola in cui le vicine, di nascosto, ricevevano quell'istruzione ritenuta da Maria ancora oggi la priorità per cambiare il volto dell'Afghanistan e la condizione delle donne.

Il prezzo da pagare per il suo ruolo è altissimo: a 40 anni, da quattro alla procura, Maria Bashir conduce una vita da segregata. Viaggia su un veicolo superblindato con otto guardie del corpo (finanziato dal dipartimento di stato Usa). Riceve continuamente minacce di morte. Due anni fa hanno fatto esplodere una bomba contro il cancello di casa sua.

A lei toccano quasi tutti i crimini, cerca di essere sempre imparziale ma sa che per le donne di Herat è un'eroina. Maria è impegnata anche in un progetto per aiutare e seguire le donne che hanno subito violenze. La condizione femminile nel paese versa ancora in una situazione molto grave, aggiunge, «e ciò lo dobbiamo a due motivi: il primo è l'impoverimento culturale. Le donne non sanno che godono di diritti intoccabili. C'è una grande discriminazione, soprattutto nelle aree rurali dove la donna è considerata un essere inferiore. Il secondo motivo è la povertà. Spesso in diverse famiglie le figlie vengono vendute per denaro. Molte ragazze reagiscono con il suicidio o sfigurandosi».

In effetti in Afghanistan l'analfabetismo tra le donne sorpassa l'80% e la mortalità durante il parto è la seconda più alta del mondo.

In tribunale raccontano che Maria conservi sempre una fredda neutralità, qualunque sia il reato. «Da noi il codice prevede una pena dai 10 a 16 sedici anni per chi commette stupro. Ma se la vittima muore allora è la pena di morte. Non sono spietata, applico solo la legge». L'ufficio di Maria ha già condannato 1.800 persone nel 2009, 2.200 persone condannate per vari crimini da quando è procuratore generale. Ma quante donne? «Centoquaranta» dice senza marcare la differenza. Lei osserva la legge, nulla di più. «La situazione sta gradualmente migliorando – osserva mentre si congeda - ma l'istruzione, ripeto, l'istruzione è la chiave per cambiare la faccia a questo paese».

[tratto da un'intervista al Sole24ORE]






mercoledì 16 febbraio 2011

SE NON ORA QUANDO?
"Vorrei che quando si dice sesso non si pensasse a un incarico politico. Vorrei un paese con una sola morale perchè quella doppia offende la nostra dignità. Vorrei che libertà, democrazia, sesso, donne, futuro fossero di nuovo parole pulite" (13 febbraio 2011).











martedì 15 febbraio 2011

giovedì 30 dicembre 2010


TANTI AUGURI DI BUON ANNO...
che il 2011 porti a tutti il buonsenso ... a volte perso

domenica 5 dicembre 2010

Invito al seminario formativo


Sabato 11 dicembre 2010
presso il Centro di Aggregazione Giovanile
via del Sangro - Sulmona
(tra il Cinema Pacifico e il Teatro Comunale)

Il seminario è destinato a tutte le socie dell'associazione "La Libellula" e a chi volesse interessarsi e partecipare ad essa al fine di dare un contributo personale e professionale alla crescita dell’associazione.
L'obiettivo finale dell'incontro è quello di tracciare percorsi per un volontariato, che facciano centro sulle competenze delle associate e non solo sul valore del volontariato fine a se stesso.
L'intervento, condotto dalla Dottoressa Paola Cavalieri, Psicologa e Professoressa alla Facoltà di Psicologia 1 dell'Università di Roma La Sapienza, consisterà in un lavoro di gruppo che individuerà le motivazioni che fondano l'appartenenza alla Libellula, per porre le basi per uno sviluppo futuro dell'Associazione, per una programmazione e pianificazione delle attività e per una maggiore definizione degli interlocutori a cui rivolgersi.


PROGRAMMA
Inizio dei lavori 10:30 - 13:00
Pausa pranzo 13:00 - 14:00
buffet offerto dall’Associazione “La Libellula”
Ripresa dei lavori 14:00
Chiusura e saluti 16:30

Per informazioni 347.1652481